La nuova linea di lavorazione delle drupacee più grande al mondo

Con una capacità produttiva di quasi un milione di chili di frutta in un turno di lavorazione giornaliero e un risparmio del 15-20% sul costo della manodopera, la linea è la più grande e automatizzata al mondo dedicata alla frutta con osso (per capacità produttiva giornaliera ).

Un esempio delle funzionalità e della tecnologia all’avanguardia. L’impianto copre tutte le fasi di lavorazione: dall’ingresso del frutto nella pianta mediante dumper a ciclo continuo, passando per il lavaggio/trattamento, classificazione ottica per colore, forma, qualità interna ed esterna, fino ad arrivare al confezionamento in ceste o cassette con alveoli, etichettatura imballi, pallettizzazione e reggiatura, con completa tracciabilità del prodotto.

Tra le tecnologie installate, uniche al mondo per capacità produttiva, flessibilità e livello di automazione, spiccano:

  • Il calibratore ottico, installato nelle 21 linee di classificazione. Grazie ad un sistema operativo basato su 9 telecamere per linea e ad un proprio software di visione artificiale, interamente basato sull’intelligenza artificiale; È in grado di selezionare la qualità esterna ed interna dei frutti, effettuando una classificazione dei prodotti senza precedenti nel settore; tecnologia indispensabile che rende possibile l’efficienza di tutto il resto dell’impianto.
  • L’innovativo sistema di trasporto della frutta a tazze, installato nelle calibratrici, consente di lavorare tutte le diverse tipologie di frutta (generalmente per ogni varietà vengono utilizzati modelli specifici).

Ciò che caratterizza questa pianta è, quindi, la sua straordinaria flessibilità. È possibile, infatti, lavorare fino a quattro tipologie di frutta contemporaneamente, con la possibilità di scegliere tra due opzioni di lavorazione a seconda del punto di maturazione del frutto, rilevato appunto dalle telecamere:

  1. Destinare i frutti, totalmente o parzialmente, direttamente alla fase di confezionamento, passando attraverso le linee di confezionamento e poi in automatico ai palettizzatori; Oh bene
  2. Destinare i frutti (o parte di essi) ad un sistema di riempimento automatico di contenitori prodotto precalibrati per conservarli in celle frigorifere e utilizzarli successivamente a seconda delle esigenze del cliente, completando la fase finale della preparazione.

Tutto questo avviene in maniera completamente automatizzata: i flussi di lavorazione delle diverse tipologie di frutta, infatti, sono gestiti da un sistema di supervisione centralizzato, programmato e controllato da un unico operatore.

L’impianto consente la lavorazione di: nettarine, pesche, albicocche, susine, paraguaiane, mele e pere Rocha (con una linea specifica al punto di alimentazione con mestoli e rispettivi canali d’acqua per garantire la massima delicatezza).